lunedì 12 dicembre 2011

CAP 5

5- NON NATIVES LANGUAGES 
AND CONTACT LANGUAGES


5.1 EURO-ENGLISH
Una lingua di contatto nata in Europa in anni recenti è l’Euro-English, emerso nei luoghi della burocrazia di Bruxelles e importante strumento di comunicazione tra non nativi.
Alcune caratteristiche dell’Euro-English sono:
  • caduta della –s nei verbi alla terza persona singolare (“he go”);
  • omissione degli articoli (“We signed agreement”);
  • isn’t it?” usato come universal tag;
  • uso di strutture grammaticalmente scorrette (“We were five at the party”, al posto di “There were five of us at the party”);
  • pronuncia diversa dovuta alle varie lingue di sostrato;
  • semplificazione dei sistemi morfosintattico e fonologico.


5.2 PIDGIN E CREOLI

Nell’ambito del contatto tra le lingue rientrano anche i pidgin e i creoli.
Quando una lingua economicamente, socialmente e politicamente più forte si impone su una o più lingue deboli, si può generare un pidgin. Un pidgin basato su una certa lingua non è una variante scorretta di quella lingua, ma un idioma a sé stante, una lingua d’emergenza usata da comunità linguistiche diverse, prive di punti linguistici di contatto, per colmare un vuoto comunicazionale intercomunitario.
Quando i bambini apprendono come lingua materna il pidgin, questo viene chiamato creolo. Un creolo ha solitamente una struttura linguistica più complessa e ricca di un pidgin, in quanto mentre quest’ultimo serve a soddisfare bisogni pragmatici immediati, il creolo copre tutti gli ambiti dell’esistenza umana.
Quando un creolo viene utilizzato in un contesto in cui è anche presente la lingua dominante che ha prodotto il pidgin dal quale il creolo è derivato, il creolo può subire una decreolizzazione, ossia può andare verso la lingua dominante. Questo avviene, ad esempio, per l’Ebonics, cioè l’inglese dei neri d’America, derivato da un pidgin un tempo parlato dagli schiavi nelle piantagioni di cotone.
In altri casi il creolo può diventare di prestigio e, quindi, lingua nazionale di un paese. Questo è avvenuto, ad esempio, al tok pisin, un creolo a base inglese (oggi una delle tre lingue ufficiali della Papua Nuova Guinea, insieme all’inglese e al motu) o all’afrikaans derivato dal contatto tra nederlandese, inglese e lingue bantu.



Pidgin e creoli a base inglese sono diffusi in molte regioni costiere dell’Africa occidentale, dei Caraibi, dell’Estremo Oriente e dell’Oceania, ad esempio:
  • pidgin/creolo hawaiano: la manodopera a basso costo trasportata dalla potenza coloniale inglese nelle Hawaii per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero o di ananas parlava un gran numero di lingue diverse, mutuamente incomprensibili e, dunque, non poteva comunicare se non per mezzo di un pidgin. Con l’annessione dell’arcipelago agli Stati Uniti (1898) la lingua franca è diventata un pidgin a base inglese. La variabilità da un parlante all’altro è una delle caratteristiche principali del pidgin perché ogni immigrato dà forma individualmente a questa lingua di fortuna (ad esempio gli immigrati giapponesi mettono il verbo alla fine della frase “The poor people all potato eat”, mentre quelli filippini mettono il verbo davanti al soggetto “Work hard these people”). Per i figli di immigrati nati alle Hawaii non esisteva un modello linguistico unico, percui abbandonarono le lingue d’origine e adottarono il pidgin locale trasformatosi in una lingua del tutto nuova: un creolo. Il creolo è assai più ricco del pidgin dal punto di vista grammaticale (le Hawaii sono meglio delle Filippine. Pidgin: “Good, this one. Pilipin island not good”. Creolo: “Hawaii more beter than Philippines”).
  • gullah: creolo parlato sulla costa sudorientale degli Stati Uniti, influenzato dalle lingue dell’Africa occidentale;
  • creoli caraibici come il Cayman;
  • pochismo: pidgin anglo-spagnolo parlato in alcune zone dell’Arizona e della California meridionale;
  • taki-taki: pidgin a base inglese usato nel Suriname tra le popolazioni dei nativi americani e nere e il resto della popolazione;
  • Llanito o Yanito: dialetto creolo parlato a Gibilterra con forti influenze dallo spagnolo Andaluso e dall’inglese;
  • creoli delle tre Guyane



5.3 L’INGLESE TRA LE ALTRE LINGUE DI PRESTIGIO

L’inglese produce conseguenze anche sulle lingue “di prestigio” con le quali viene in contatto. Si può trattare di un’influenza superficiale sul piano lessicale (parole nuove in ambiti come l’informatica, o accostamento di una parola inglese ad una parola nativa che indica lo stesso concetto), o di variazioni morfosintattiche o fonologiche.
Si può talvolta assistere alla formazione di lingue ibride, costituite da enunciati mistilingue.

Tra i casi di lingue ibride a base inglese vi sono:
  • Japanglish (giapponese+inglese);
  • Denglish (tedesco+inglese): è il prodotto dell’egemonia dell’anglo-americano nel mondo dell’informatica e della musica. Si è spesso assistito alla sostituzione di parole tedesche con calchi traduzione dall’inglese;
  • Franglish (francese+inglese): non va confuso con il francese del Québec.
  • Italiese: l’influenza dell’inglese in italiano sembra aver cominciato ad intaccare anche livelli più profondi della struttura linguistica quali la morfologia e le espressioni idiomatiche (Caimani, 2003). Un esempio di quanto sta avvenendo è la differenza di preposizione in “chiamare qualcuno al/sul cellulare”, in cui la seconda preposizione risente probabilmente dell’uso inglese “to call someone on the mobile”.
  • Spanglish (spagnolo+inglese): lo spanglish è nato come lingua di contatto in alcune regioni degli USA dove vi è stata un’importante immigrazione ispano-americana (New Mexico, California, Texas, Florida, New York) e a Puerto Rico. E’ un pidgin, una lingua d’emergenza, che potrebbe evolversi in creolo.
Nonostante le differenziazioni legate alla vastità della diffusione geografica dello spanglish, ci sono alcune caratteristiche comuni:
Code switching: “You’ve got a nasty mancha on your camiseta” (“Hai una brutta macchia sulla camicetta”)
- Adattamenti lessicali: “Quiero parquear el coche” (“voglio parcheggiare l’auto”);
- Traslazioni fonetiche: Vick’s VaporRub diventa “bibaporù”;
- Translazioni sintattiche: “Te Ilamo para attràs” (“Ti richiamo” su analogia dell’inglese”I’ll call you back”);
- Slittamenti semantici: “Voy a vacumear la carpeta” (“Passo l’aspirapolvere”: la parola “carpeta” in spagnolo significa “raccoglitore”, ma viene usato qui col significato di “tappeto” dall’inglese “carpet”);


5.4 I NEW ENGLISHES

In quei contesti in cui, a seguito della colonizzazione, l’inglese è la lingua seconda e quindi svolge la funzione di lingua franca tra etnie differenti o serve da veicolo per la comunicazione internazionale, il contatto con le lingue locali può dar vita a nuove varietà di inglese, i New Englishes, la cui natura di dialetti o lingue autonome non è ancora chiara.


5.5 INDIAN ENGLISH

Nel corso del 1700 la Gran Bretagna diede inizio alla colonizzazione dell’India, rimasta la perla dell’Impero fino al 1947, anno dell’indipendenza.
All’inizio del 1800 la Gran Bretagna intraprese una serie di campagne in India per consolidare il proprio dominio nella regione: fu in quel periodo che l’inglese divenne la lingua ufficiale nei territori conquistati.
La lingua inglese, che venne adottata come lingua dell’amministrazione coloniale, ha avuto ed ha ancora oggi un ruolo di primaria importanza come veicolo sovraregionale di comunicazione linguistica, come lingua franca in un paese dove coesistono lingue e popoli diversi. L’inglese, dunque, si è rapidamente inserito al di sopra delle lingue locali per esprimere la necessità di un unico potere centralizzato e per creare una coesione culturale e nazionale all’interno dell’India.
Oggi l’inglese è una delle lingue ufficiali per gli abitanti dell’ India con circa tre milioni di parlanti secondo il censimento indiano del 1991. E’ la lingua primaria dell’educazione.
L’Indian English comprende diversi dialetti e varietà di inglese parlati in India (Butler English, Babu English, Kitchen English) nati da diversi dialetti del Regno Unito, e contiene molte espressioni idiomatiche derivate dalla letteratura indiana.


My Country! In the days of Glory past
A beauteous halo circled round thy brow
And worshiped as deity thou wast,
Where is that Glory, where is that reverence now?
(To India My Native Land, H. Derozio)


Just as we were going to press for insertion copy of a petition of the inhabitants of Dinagepore […]
(The Hindoo Patriot)
Questo è un estratto di un giornale indiano: si nota che davanti a “copy” manca l’articolo “a”.

5.6 CARAIBBEAN ENGLISH

L’Inglese è lingua ufficiale di molti stati dei Carabi come Anguilla, Antigua, Bahamas, Montserrat, Puerto Rico (assieme allo spagnolo), Saint Lucia, Trinidad.

Il Caribbean English comprende i dialetti inglesi parlati nei Carabi e in Guyana, anche se vi è una grande variazione nel modo in cui l’inglese è parlato: UK: “where is that boy?” Barbados: “wherr dat boi?” , Bahams: “wey iz dat boy?”, Jamaica: “whierr iz daht bwoy?”. Il Caribbean English è influenzato dall’irlandese e dallo spagnolo.


About ten in de night on de fifth of october […]
well de leader of de gang was a hot pepperrr[…]
(Ten to One is Murder, Kamau Brathwaite)

Caratteristica tipica del Caribbean English, “th” è reso con “d” (de).


A no wahn a ting tu du wid yu bika yu kom lang taym an yu no kom luk fu Titi. Hu iz dis, Pap?
(I want nothing to do with you because you have not come for a long time to see Titi. Who Is this?)

L’inglese caraibico ha sviluppato un proprio sistema linguistico, ma è evidente che il suo vocabolario sia basato sull’inglese. Molte delle parole mutate sono termini locali o parole ormai obsolete in inglese standard. Questo tipo di inglese è simile ai pidgin inglesi dell’Africa occidentale.


So yuh a de man, me hear bout!
Ah yuh dem sey dah-teck
Whole heap o’ English oat sey dat
Yuh gwine kill dialect!
[…]
Dah language we yuh proud o’,
Weh yuh honour and respeck,

Po’ Mass Charlie! Yuh noh know sey

Dat it spring from dialect!
(Bans O’ Killing, Louise Bennett, 1944)

You” diventa “yuh”, “Those things” è reso con “dah-teck”, “Mr” con “Mass”, “not” con “noh”, “respect” con “respeck”, “pour” con “po’ ”; non vi è, inoltre, la “s” del plurale (all English dialect) e della terza persona singolare (it spring).



5.7 SINGAPORE ENGLISH

Singapore è una nazione multiculturale. Il governo ha riconosciuto 4 lingue ufficiali: inglese, Malay, cinese e Tamil. Ci sono due tipi di inglese parlati a Singapore: Standard Singapore English e il Singlish (parlato da coloro, specialmente stranieri, che non conoscono bene il cinese).



Yes, Madam, quite big family – eight children, six sons, two daughters. Big family! Ha!Ha! No good, Madam. In those days, where got Family Planning in Singapore.
(Catherine Lim)

Non è difficile capire questo brano in Singlish, l’inglese di Singapore: “where got” = “quando c’era”.